This document is long lost but referred to in some of the ancient texts, particularly John Malalas.
In an article of the Maccabean Synagogue in the Italian journal Bessarione of 1st of April 1897 the author makes the following comments on the subject of the Acta and Malalas:
"......ebbe per le mani e fece uso degli Acta urbis Antiochiae, simili agli Acta diurna populi romani, dove trovavansi registrate, in uno agli editti, agli atti concernenti gli edifici, alle opere pubbliche, agli incendi e tremuoti, le memorie ancora più importanti della città e quant'altro allo stato della medesima appartenesse. Tali Acta sono espressamente citati dal Malala là dove parla della denominazione di Θεουπολιζ; data sotto Giustiniano ad Antiochia per acclamazione popolare. Nò il Muller credette ostare a che tali atti assorgessero al tempi dei Seleucidi. Da queste premesse, è tacile inferire che l'autorità del Malala rispetto alle coso antiochene conviene apprezzarla dal valore delle fonti a cui egli attinse: e tosto vedremo come il martirologio siriaco sopra citato renda alla veracità e precisione del Cronografo antiocheno nuova e splendida testimonianza".
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